Il mercato delle acque investe su sostenibilità e design delle bottiglie
Il 2025 sembra essere partito un po’ lento, ma i consumi nel fuoricasa stanno andando bene,secondo Mineracqua, la federazione che raggruppa le aziende dell’industria delle acque minerali made in Italy. Oltre 80 aziende che gestiscono circa 130 stabilimenti di produzione, imbottigliando 230 marche diverse, presenti in tutte le regioni italiane. Il settore delle acque minerali in Italia si conferma solido, con una crescita sia in volume che in valore nel 2024, nonostante un mercato già maturo e consolidato. Il dato del +1,7% nei volumi e del +2,8% in valore è particolarmente significativo se si considera che il prezzo dell’acqua minerale in Italia è il più basso in Europa.Il mercato delle acque minerali in Italia ha due facce: per metà vede un’alta concentrazione, con quattro grandi gruppi produttivi che rappresentano il 49,8% del totale dei volumi (San Benedetto, Sanpellegrino, Sant’Anna e Ferrarelle), l’altra metà è costituita da una presenza territoriale variegata, con oltre 200 marche regionali e locali, alcune delle quali hanno una posizione di leadership nelle aree geografiche di appartenenza. Un mercato “democratico”: il consumatore può scegliere l’acqua minerale in base alla tipologia di confezione, alla sua origine, alle caratteristiche chimico-fisiche che preferisce e al prezzo più in linea alla propria capacità di spesa.
Sul mercato delle acque minerali, il canale horeca impatta per il 16% del mercato, con formati piccoli, come la bottiglia da mezzo litro, che si è classificato come best-seller del mondo bar,una necessità di consumo “on the go”. Un formato di punta per le aziende. Sui formati più piccoli c’è grande innovazione con esperimenti come la lattina, ad esempio, il cui successo in termini di sostenibilità è però ancora tutto da verificare. Sulla ricerca tecnologica sui contenitori le aziende del mercato delle acque stanno puntando moltissimo: l’ecodesign ha permesso una riduzione significativa del peso delle bottiglie in Pet. Inoltre, l'Italia a è in prima linea nell’adattamento alle normative comunitarie, come quella relativa al tappo attaccato alla bottiglia, che ha comportato un sensibile aumento degli investimenti per la modifica degli impianti da parte di tutte le aziende del settore.
Poi c’è anche l’aspetto estetico:le aziende del mercato delle acque minerali investono sempre di più anche sull’appeal delle bottiglie, sia in vetro che in Pet. In quest’ultimo caso proponendo anche formati appositamente studiati per il canale horeca. Il mercato dei pubblici esercizi è molto importante per il settore, anche dal punto di vista dell’immagine. Un tema molto caro a Mineracque, l'associazione dei produttori ri di acque minerali, è quello delle acque potabili microfiltrate o osmotizzate somministrate nei pubblici esercizi. II trattamento dell’acqua potabile, se troppo spinto, può compromettere la presenza naturale di oligoelementi, mettendo a rischio i requisiti di potabilità. A questo si aggiunge il problema delle acque trattate servite già imbottigliate ai tavoli, spesso senza che il ristoratore possieda una licenza per l’imbottigliamento. I pubblici esercizi devono cominciare a considerare l’acqua minerale imbottigliata e made in Italy come una scelta qualitativa, così come avviene all’estero.
Il successo dell’acqua minerale Made in Italy è confermato anche dai risultati ottenuti sui mercati esteri. Nel 2024 ( fonte Mineracque) l’export delle acque minerali italiane ha registrato numeri da record, con un +28,5% e ricavi per 1,4 miliardi di euro. I principali Paesi di riferimento sono Usa, Francia, Germania e Regno Unito. Per un outlook del 2025, però, sarà necessario attendere l’evoluzione della situazione legata ai dazi americani.
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