C'è un grande fermento nel mondo del food, che si sta muovendo attorno ai mieli ed occorre cogliere la palla al balzo. Tutto il grande lavoro per fare uscire il miele dalla nicchia in cui è stato relegato sta dando i suoi frutti. Dal ruolo non meglio precisato che lo vedeva presente in ogni casa per diventare protagonista solo in caso di faringiti e similari , contendendosi il ruolo con un dito di cognac , spesso di gran lunga preferito, al ruolo insostituibile di improvvisati panificatori e pasticceri in tempo di COVID, ora ha il riconoscimento che gli spetta. Il miele è un alimento, o meglio un Luxury Food rispondendo alla definizione di cibo di lusso nello splendido libro di Annalisa Cavaleri ( "Luxury Food", che bisogna assolutamente leggere!). Sono certa di una cosa: è ora che i mieli escano dagli ambienti e dagli eventi riservati agli apicoltori e a chi si occupa di apicoltura, ma vada a vele spiegate ad esplorare il mondo. E per mondo intendo, oltre alle cucine dei grandi chef dove già sta entrando con tutti gli onori, le Fiere e le manifestazioni dedicate al cibo. Solo in Italia ce ne sono moltissime e tutte richiamano professionisti del settore anche dall' estero. L'elenco è lungo: Cibus, Sigep,Sana,ecc...
Qui è importante che i mieli facciano capolino. Uno stand e una persona che ne sappia parlare è tutto ciò che occorre, spesa ridotta al minimo indispensabile e grandi risultati: tutto ciò che si può desiderare da un investimento. Perché sul miele bisogna investire e bisogna lavorare.Tanto. Ma ora come non mai la recettività è alle stelle, bisogna solo diffondere la conoscenza. E si può fare, anzi: si deve fare.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.